In ogni casa e più in generale per qualunque tipologia di immobile, l’aspetto legato all’impiantistica assume sempre un ruolo fondamentale, sia per garantire un’ottimale fruizione degli spazi ed il buon funzionamento del tutto, che per ciò che concerne tutti quei temi strettamente più legati alla sicurezza. Pur avendo già parlato in passato di impianti elettrici, oggi vogliamo tornare sull’argomento, fornendovi una panoramica generale,così da puntualizzare quali siano le cose davvero importanti su cui è bene focalizzare l’attenzione e passando molto rapidamente in rassegna tutte le diverse componenti di un impianto di questo tipo, per ciascuna delle quali troverete, poi, un rimando per eventuale approfondimento.
2. Tubazioni
3. Punto luci e punti di comando
4. Punto prese
5. Impianto dei bagni
6. Impianto in cucina
7. Rete internet, telefono e sicurezza
8. Impianto di messa a terra
9. Dichiarazione di conformità
10. Il preventivo
1. Quadro generale, circuiti ed interruttori
Iniziamo, dunque, ad analizzare le varie componenti di un impianto, partendo dal cuore pulsante del tutto: il quadro elettrico. In ogni casa ve n’è uno; solitamente posizionato in modo da essere facilmente raggiungibile, all’ingresso o lungo un corridoio.
Proprio attraverso questo quadro di distribuzione viene alimentato l’intero impianto: da qui partono tutti i circuiti, ovvero le diverse linee di diramazione che portano la corrente alle varie scatole di derivazione, che a loro volta servono tutti i dispositivi elettrici.
La sua presenza è importantissima anche a tutela della sicurezza dell’impianto nonché degli abitanti di casa. In caso di guasto, o malfunzionamento, infatti, il quadro scollega immediatamente ed in modo automatico l’utenza interessata dal problema, scongiurando così pericolosi incidenti.
Il numero di linee presente in ogni abitazione e di interruttori presenti in ogni quadro dipende strettamente dalle dimensioni della casa, ma anche dal livello di complessità dell’impianto che si sceglie di adottare, per un approfondimento in tal senso vi rimandiamo all’articolo specifico.
2. Qualche tubo in più per evitare problemi in futuro
Un impianto elettrico può venir realizzato sia incassato che esterno. In entrambi i frangenti è necessario redigere un progetto, quantificando e dimensionando tutti gli elementi che andranno a comporre l’impianto, nonché posizionandoli adeguatamente, a partire dal quadro generale, passando per punti luce, prese ed interruttori di vario genere.
Nel primo caso, però, che peraltro è quello più comunemente utilizzato, laddove i cavi sono nascosti a pavimento o nei muri, per “farli passare” ed arrivare esattamente dove si desidera è necessario eseguire lavori di muratura effettuando apposite tracce che poi andranno richiuse. Ecco che, allora, in fase di ristrutturazione, è quanto mai consigliabile prevedere una presa o un punto luce in più piuttosto che in meno e soprattutto lasciare spazio per poter eventualmente aggiungere degli elementi, passando nuovi cavi ed implementando quanto inizialmente previsto o modificandolo, senza dover nuovamente intervenire con lavori che comportino fastidi ed ulteriori sprechi di tempo e denaro (scopri le fasi di lavorazione di un impianto elettrico).
3. Punto luci e punti di comando
La prima cosa pratica da fare quando si progetta un nuovo impianto elettrico per la casa, o si decide di modificare l’esistente è capire esattamente cosa si desidera.
Un’attenzione speciale va riservata ai punti luce: bisogna stabilire non solo di quante fonti di luce si vuole disporre in ciascun ambiente, ma anche di quale tipologia dovranno essere (a parete, piuttosto che a soffitto, a terra, o a parete e poi sospese o incassate?) ed esattamente dove andranno posizionate, fornendo riferimenti e misure bel precise.
È poi essenziale capire anche da dove può essere acceso e spento ogni punto luce, per posizionare i vari interruttori, che saranno di tipologia differente a seconda del una luce sia comandata da un solo pulsante, da due, da tre o più (scopri maggiori dettagli).
4. Punti prese
Sistemate le luci, si passa alle prese. Anche a questo argomento abbiamo già dedicato più di un articolo, a cui vi rimandiamo qualora voleste approfondire in modo particolare le tipologie di prese esistenti, o piuttosto quale sia la giusta altezza da dare a ciascuna.
In fase di progetto, si parte sempre dal posizionamento delle cosiddette prese forza, ovvero quelle che devono servire i vari elettrodomestici sparsi per la casa, per poi passare alle altre prese, eventualmente anche di tipo speciale, tipo quelle USB. Ecco, allora, che bisogna andare ad individuare l’esatta posizione di lavatrice, asciugatrice, lavastoviglie, forno, frigo, cappa, congelatore e quant’altro, considerando sempre qualche presa da 16 A o bipasso in più, specialmente in cucina, per i piccoli elettrodomestico come la macchina del caffè, il frullatore ed il microonde e in bagno, dove risultano utili per l’asciugacapelli, il rasoio elettrico, ecc… (leggi l’articolo Prese elettriche: tipologie, altezze di installazione e consigli pratici)
5. Impianto elettrico dei bagni
Esistono punti della casa in cui la progettazione dell’impianto elettrico necessita di qualche attenzione in più: ci riferiamo in particolar modo a bagni e cucine.
I bagni risultano essere in assoluto i locali più rischiosi dal punto di vista dello schock elettrico. Innanzitutto, la presenza dell’acqua non aiuta e poi, in generale, in questo tipo d’ambiente si è meno isolati da terra, perché spesso ci si trova ad essere scalzi ed almeno parzialmente bagnati, condizioni che rendono il corpo umano decisamente più vulnerabile in caso di contatto con l’energia elettrica.
Acqua e corrente, non sono compatibili, dunque, per evitare pericolose interferenze e la probabilità che si verifichino incidenti mortali, in fase di progettazione dell’impianto elettrico è necessario mantenere sempre una distanza minima di sicurezza di prese e interruttori, sia dall’asse del lavabo, che da quello del bidet e da qualunque altro punto da cui sgorga acqua. Allo stesso modo è consigliabile sempre mantenere una distanza minima dal pavimento di almeno 30 cm.
Detto ciò, nei bagni, il posizionamento di prese, luci ed interruttori è quanto mai fondamentale per la buona riuscita e la perfetta fruibilità degli spazi, più che in ogni altro locale.
Infine, fate attenzione perché, per le luci, specie qualora decidiate di adottare dei faretti incassati, soprattutto se posizionati in corrispondenza della doccia o della vasca, è indispensabile accertarsi che siano appositamente progettati per venir installati nei bagni e che possano vantare un grado di protezione pari a IP65 o superiore. Per saperne di più si rimanda all’articolo specifico.
6. Impianto elettrico in cucina
La cucina è l’ambiente più complesso da progettare per ciò che concerne l’impianto elettrico, data la presenza di innumerevoli apparecchi elettrici, quali forno, lavastoviglie, frigorifero, ecc… Chiaramente, è necessario stabilire a priori la posizione dei vari elementi e delle prese al loro servizio, sulla scorta del progetto d’arredo previsto.
Ci sono, poi, elementi che è auspicabile prevedano un interruttore dedicato che ne interrompa l’alimentazione (come la lavastoviglie o la lavatrice) e, in special modo, in corrispondenza dei piani di lavoro, bisogna sempre pensare ad un numero consono di prese bipasso libere, per potervi collegare elettrodomestici di piccola taglia, come la macchina del caffè, la planetaria, il tostapane, ecc… Volendo, bisogna far attenzione e predisporre tutto anche per collocare la TV.
In cucina, come in bagno, la presenza dell’acqua necessita di adottare opportune accortezze; in più a complicare la situazione vi è anche il calore generato dal forno e soprattutto dei fuochi.Anche in questo caso, quindi, tra l’asse del lavello e le prese di corrente bisogna mantenere sempre almeno 60 cm di distanza. La medesima misura di sicurezza va applicata anche al piano cottura.
7. Impianti rete, fonia di sicurezza
In una casa moderna, punti luce, prese e normali interruttori non bastano. Quando si parla di impianti elettrici bisogna pensare anche alle postazioni TV, preventivando non solo una presa per il collegamento dell’antenna, ma eventualmente anche le necessarie predisposizioni per l’home cinema o l’hi-fi in diffusione. In tal senso anche le postazioni telefoniche e/o della fibra ottica necessarie per la connessione internet vanno ben pensate, perché, ad esempio, la Smart TV per poter funzionare adeguatamente ne ha bisogno. Se ci si attrezza per tempo è sempre meglio un collegamento cablato, piuttosto che wireless, ove possibile.
Altri punti da considerare sono il citofono, o il videocitofono e tutto ciò che concerne più in generale la sicurezza e che riguarda l’impianto d’allarme; senza dimenticare i comandi dei cronotermostati, l’impianto di climatizzazione e quanto serve perla classica motorizzazione di tapparelle, come anche quella di eventuali altri sistemi oscuranti, cancelli, basculanti, ecc…
Infine, qualora si pensi di usufruire di avanzate funzioni domotiche sarà necessario predisporre tutto ciò che può servire sotto il profilo “elettrico”.
8. L’impianto di messa a terra
L’impianto di messa a terra è fondamentale per la sicurezza di chi utilizza l’impianto elettrico. Se la ditta opera a regola d’arte sicuramente il rifacimento dell’impianto elettrico doterà l’appartamento di un buon impianto di messa a terra , impianto che dovrà essere connesso al dispersore di terra: ma esiste il dispersore di terra?
Questa domanda bisogna porsela specialmente in caso di rifacimenti di impianti all’interno di condomini. In poche parole bisogna accertarsi che l’impianto di messa a terra condominiale esista e sia efficiente, pena la decadenza della sicurezza dell’impianto dell’unità immobiliare (si ha un buon impianto interno collegato al nulla o a qualcosa che non funziona). Per approndire l’argomento si rimanda all’apposito articolo.
9. Dichiarazione di conformità e regola d’arte
Prima di affidare i lavori alla ditta che ha proposto la migliore offerta economica è importante accertarsi che questa sia abilitata ai sensi del DM 37/08. solo così si potra essere sicuri che l’impianto verrà realizzato a regola d’arte e che finiti i lavori verrà consegna la cosiddetta certificazione, tecnicamente conosciuta come “Dichiarazione di conformità alla regola dell’arte“: per approfondimenti si rimanda alla sezione DM 37/08.
10. Il preventivo
Concludiamo con l’aspetto economico: il preventivo.
A quest’argomento è stato dedicato un intero articolo, in questo contesto ci preme sottolineare che a parità di punto luci e punto prese il costo dell’impianto elettrico può variare in funzione della marca dei materiali utilizzati, del numero di tubazioni di scorta che vengono lasciati e dal numero di circuiti prese e luce. Ci sono tanti altri fattori che potete leggere nell’articolo Quanto costa un impianto elettrico.
10.1 Come richiedere online il preventivo
La richiesta del preventivo, a differenza di altri impianti, non è semplicissima perché la cosa più importante è far capire all’azienda di che cosa abbiamo bisogno, nonché le modifiche anche strutturali che sono necessarie per l’impianto di cui abbiamo necessità.
Il sopralluogo risulta quindi indispensabile, in questo caso, per avere una stima precisa.
Nonostante questo, esistono dei portali che permettono di comparare tra loro più preventivi diversi, cercando (con una serie di domande) di farci spiegare al meglio di che cosa abbiamo bisogno, quindi procedendo con la richiesta di preventivo. Le domande saranno inerenti al tipo di edificio per cui siamo interessati, all’impianto su cui dobbiamo agire, all’entità dell’intervento. Saranno comunque domande generiche, che ci permetteranno tuttavia di quantificare, almeno a grandi linee, il costo dell’intervento che ci interessa.