
Qualunque antifurto si decida di acquistare ed installare nella propria casa, questo sarà sempre dotato di sensori. SI tratta, infatti, di una componente di estrema importanza e per questo oggi vogliamo concentrare la nostra attenzione proprio su di essa.
Vediamo di capire per quale motivo i sensori sono così essenziali; a grandi linee quante e quali tipologie di sensori esistono; come fare a scegliere quelli che maggiormente fanno al caso proprio ed a collocarli in maniera ottimale, così da garantire il miglior grado di protezione possibile alla propria abitazione.
1. I sensori: cuore di un impianto antifurto
Come già detto,in qualunque impianto d’allarme i sensori rappresentano una delle parti principali di tutto il sistema. Si tratta, infatti, di quegli elementi deputati a rilevare la presenza di intrusi, grazie all’individuazione di alcune alterazioni fisiche registrate all’interno dell’area da proteggere ed a inviare repentinamente un segnale ad hoc alla centrale, in modo da far suonare l’allarme.
Ecco spiegato perché la scelta dei sensori perfetti per ciascun impianto ha un peso determinante sull’effettivo grado di sicurezza del sistema adottato ed è assolutamente fondamentale valutare attentamente quali possono essere tutte le opportunità a riguardo, anche in base al tipo di edificio e di situazione con cui si ha a che fare, analizzando i pro e i contro di ciascuna.
In generale, i sensori possono essere suddivisi in due diverse macro categorie. Abbiamo così sensori da interno e i sensori da esterno.
2. I sensori da esterno
I sensori da esterno, come si evince dal termine, vengono impiegati all’esterno dell’abitazione e servono a rilevare la presenza di intrusi in aree perimetrali piuttosto ampie, come giardini, ma anche balconi e terrazze e ai varchi d’accesso verso l’interno. L’utilizzo di tale tipologia di sensori è particolarmente consigliabile qualora l’impianto che si sceglie di installare consenta di mantenerli attivi anche quando si è in casa, così da essere avvisati in tempo dell’arrivo di qualcuno.
Parlando di sensori da esterno, poi bisogna ulteriormente distinguere tra quelli che impiegano tecnologie ad infrarossi, quelli a microonde ed, infine, quelli a tecnologia combinata.
2.1 Sensori ad infrarossi
I sensori ad infrarossi possono essere ad infrarosso attivo o passivo. I primi, sostanzialmente, sono fatti da due elementi chesi inviano vicendevolmente raggi infrarossi, creando una sorta di barriera invisibile che, nel momento in cui viene interrotta, fa scattare l’allarme. Sono barriere estremamente sottili, esteticamente gradevoli ed al contempo davvero affidabili, perfette da applicare su porte e finestre e che consentono la parzializzazione del sistema d’allarme.
I sensori ad infrarosso passivo, a differenza di quelli attivi, sono costituiti da un unico elemento, che, sfruttando la presenza di particolari lenti, rileva le variazioni di temperatura che si registrano a seguito del passaggio di un corpo all’interno dell’area da proteggere, facendo così scattare l’allarme.
Questo tipo di elementi, molto semplice da installare, è piuttosto diffuso, anche perché fornisce una copertura piuttosto ampia ad un prezzo contenuto. Di contro i sensori ad infrarosso passivo, rispetto a quelli attivi, sono più semplici da eludere e persino da sabotare.
Per tale ragione, quando si decide di acquistare sensori ad infrarossi passivi, è consigliabile premurarsi che siano dotati di protezione antimascheramento e antiaccecamento.
2.2 Sensori a microonde
I sensori a microonde, sono composti ciascuno da due elementi, un ricevitore e un trasmettitore. Essi generano una serie di onde elettromagnetiche ad alta frequenza, che vanno a creare una sorta di barriera, che qualora venga attraversata fa scattare l’allarme. Sono sensori affidabili e difficilmente sabotabili, perfetti in zone estese come i giardini poiché garantiscono maggior copertura rispetto agli infrarossi e peraltro riducono al minimo il verificarsi di falsi allarmi.
Sensori a doppia tecnologia
Infine, come si intuisce dal nome,i sensori doppi sfruttano contemporaneamente sia la tecnologia ad infrarossi che quella a microonde, così dalimitare i falsi allarmi e garantire la maggior sicurezza possibile.
3. Sensori da interno (o di movimento)
Anche i sensori da interno, come quelli esterni, possono impiegare tecnologie ad infrarosso, a microonde o miste. Questi, ovviamente, sono pensati per essere installati dentro ai locali d’abitazione e per tale ragione sono meno suscettibili a falsi allarmi e ad eventuali sabotaggi, offrendo così maggior protezione.
Per essere certi che i sensori da interno installati forniscano un buon grado di sicurezza, questi vanno posizionati in quelle zone cosiddetta di passaggio, come all’ingresso, nei corridoi, o in quei locali che danno direttamente su terrazze e giardini. Ovviamente è bene collocarne alcuni anche dove normalmente si custodiscono oggetti di valore.
Oggi le tecnologie adottate dai sensori per interno sono davvero innumerevoli, sebbene forse i sensori più comunemente utilizzati restano quelli ad infrarosso passivo, che possono operare sia via cavo che via radio.Attenzione: chi in casa ha amici a quattro zampe è bene che opti per sensori da interno cosiddetti PET immuni, che consentono di lasciar girare liberamente gli animali per casa, senza dover disinserire l’impianto o senza innescare continuamente falsi allarmi.
4. Quali sensori di allarme scegliere?
Normalmente, per garantire una protezione ottimale alla propria abitazione non basta affidarsi soltanto ad un sistema esterno, o esclusivamente ad uno interno: l’ideale è sempre un mix dei due perimetrale e volumetrico. Ovviamente, bisogna capire esattamente com’è fatta ogni abitazione, se vi è la possibilità di installare sensori esterni oppure no, da posizionare su pareti, varchi o anche direttamente nei giardini o nelle terrazze.
Cosa serve oltre i sensori per creare un buon impianto d’allarme?
Chiaramente, un sistema d’allarme, benché non possa prescindere dai sensori, deve necessariamente essere dotato anche di altro. Troveremo dunque una centrale, cuore pulsante di ogni sistema, che coordina e gestisce tutte le altre componenti che lo costituiscono, come gli attuatori, ovvero sirene e combinatori telefonici, nonché telecomandi, chiavi e/o tastiere.
Per approfondimenti e per saperne di più riguardo a tutti ii vari elementi che compongono un sistema d’allarme vi rimandiamo all’articolo “Antifurto casa: guida alla scelta“.