Rivelatori attivi e passivi: quali le differenze?

Il rivelatore è uno strumento che, in un sistema attivo di sicurezza, produce l’informazione di pericolo. Si pone quindi come obiettivo quello di mettere in evidenza che nell’ambiente, o nella struttura presa in esame, si è verificata una situazione di pericolo (anti-intrusione, antincendio, fughe gas, ecc). Dopo aver osservato un fenomeno fisico, che può variare a seconda del funzionamento proprio del sensore (temperatura, pressione,…), lo traduce in segnale elettrico. Previa analisi del segnale, il rivelatore deciderà se il fenomeno osservato appartiene ad una situazione di normalità oppure di pericolo.

Rivelatori attivi e passivi:le differenze

Una delle classificazioni più efficienti di sensore, consiste nel suddividerli in attivi e passivi.

Il rivelatore attivo

Nel primo caso, abbiamo a che fare con sensori che inducono nell’ambiente energia e analizzandone le eventuali perturbazioni riescono a verificare l’insorgere di una situazione di pericolo.

Come esmpio di rivelatore attivo c’è il contatto magnetico. In condizione di funzionamento normale esso genererà un campo magnetico di valore X, se ad esempio la porta su cui è installato si apre il valore del campo magnetico diventerà Y, condizione che manderà in allarme il sistema.
contatto magnetico antifurto porta o finestra

Un altro esempio di rivelatore attivo sono le barriere ad infrarossi (invisibili all’occhio umano, apparirebbero come dei raggi laser disposti a raggiera). Costituite da trasmettitore e ricevitore, non rivelano i cambiamenti di temperatura, come i loro cugini passivi, bensì è il loro attraversamento, e quindi la perdita anche momentanea di contatto tra l’emettitore ed il ricevitore, ad identificare un’intrusione.

Il rivelatore passivo

Il sensore passivo non inietta nessuna forma di energia ma nell’ambiente ma analizza le forme di energia presenti nell’ambiente stesso per controllare se si verificano eventuali compromissioni nella sicurezza della struttura.

Un esempio di sensore passivo è il contatto per tapparella, esso è un contatto di tipo meccanico , quindi non immette energia nell’ambiente. Se dalla posizione tapparella chiusa un malintenzionato prova a sollevarla, questo movimento azionerà un interruttore che manderà in allarme il sistema.
contatto antifurto tapparella

Un altro esempio di rivelatore passivo è il sensore ad infrarosso, questo si basa sul principio secondo cui ogni oggetto con temperatura superiore allo zero assoluto sia capace di emettere energia sotto forma di radiazioni infrarosse, quindi se in un ambiente in equilibrio si introduce un individuo questo altererà il valore energetico della radiazione infrarossa presente nell’ambiente, proprio tale variazioni sono rilevate e monitorate dal sensore affinché non costituiscano un pericolo per la sicurezza.

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