Quando sul finire dell’800 l’energia elettrica fece la sua comparsa all’interno degli edifici tutti gli impianti d’uso comune venivano realizzati a vista, utilizzando componentistiche in ceramica e metallo, assieme a cavi a sezione tonda o piatta.
A partire dalla fine della seconda guerra mondiale l’utilizzo degli impianti a vista si è via via ridotto sensibilmente, trovando applicazione solo in ambienti di servizio o lavorativi; poiché gli impianti civili quasi sempre venivano realizzati sottotraccia. In quel periodo non vi era molta scelta sul mercato per quel che riguarda la componentistica di impianti a vista; dunque, da un punto di vista prettamente estetico, era necessario accontentarsi di quel che c’era.
Gli impianti elettrici a vista, invece, oggi sono tornati di gran moda, ma per quali ragioni si dovrebbe scegliere di installare un impianto elettrico esterno?
Innanzitutto in questo modo è possibile evitare lavori di muratura, rendendo l’installazione più veloce, più pulita ed ovviamente anche decisamente meno costosa.
Solitamente in ambienti non abitati ma di servizio, come box, cantine o soffitte, dove intervenire potrebbe rivelarsi costoso e complesso, quasi sempre si ricorre a impianti a vista, altrimenti detti esterni. Anche in casa, specie se si desidera modificare un vecchio impianto senza opere murarie, se si vogliono contenere le spese, o anche solo per creare un effetto vintage o in puro stile industrial, si può ricorrere ad un impianto a vista, senza tuttavia rinunciare alla sicurezza e neppure all’estetica.
1. Come si realizza un impianto a vista
Un moderno impianto elettrico a vista è del tutto analogo a quelli più antichi, ma utilizza ovviamente, componenti più moderne. Tecnicamente e normativamente non vi sono controindicazioni, sempre a patto che l’installazione venga eseguita da parte di un tecnico specializzato, che al termine dei lavori sia in grado di fornirvi la certificazione dell’impianto. Anzi, in caso di guasto o mal funzionamento, ma anche se si desideraintervenire a posteriori con delle modifiche sull’impianto tutto sarà più semplice ed immediato.
Come prima cosa, si predispone uno schema dell’impianto, stabilendo dove andranno posizionate le prese, le luci, gli interruttori ed il quadro elettrico. Questi verranno, poi, fissati a muro, forando le pareti con il trapano ed applicandovi esternamente le scatole da frutto e quelle di derivazione. Infine, si procederà al passaggio dei cavi, che rimarranno a vista correndo lungo soffitti e pareti.
Grazie ad un impianto esterno è possibile ampliare un impianto già esistente, realizzandone uno supplementare e mettendolo a norma, oppure ancora crearne uno ex novo che serva sia la distribuzione elettrica (luci e prese), ma perfino telefonica e di trasmissione dati.
Attualmente le alternative sul mercato sono innumerevoli: quasi tutte le aziende hanno a catalogo uno o più sistemi di questo tipo e dunque si può realizzare un impianto a vista senza riunificare all’estetica, anzi rendendolo un punto di forza della propria abitazione, quasi di trattasse di un vezzo estetico.
In effetti, visivamente parlando, sono essenzialmente tre le alternative principali che si hanno per realizzare un impianto elettrico a vista.
1.1 Posa con tubazioni in pvc a vista
Il modo più semplice ed economico di procedere è quello di inserire i cavi in tubazioni a sezionme circolare. Queste verranno fissate a muro servendosi di clips ferma tubo. Scatole di derivazione, punti presa e punti di comando saranno anch’essi di tipo esterno. Questa soluzione non lascia scelta per quanto riguarda le colorazioni, in quanto le tubazioni in pvc da esterno sono del colore grigio chiaro.
1.2 Canaline in PVC
Se si desidera creare un impianto esterno più elegante si possono usare le canaline passacavi. Oggi in commercio ce ne sono di vario tipo: bianche, grigie, argento, effetto legno, ecc… maanche queste si possono tranquillamente tinteggiare in continuità con la parete, così come possono essere rivestire dalla carta da parati per camuffarsi alla perfezione.
L’unica cosa a cui far attenzione sono i cosiddetti dei pezzi speciali. Quando si ha a che fare con raccordi d’angoloo derivazioni a T, bisognerebbe impiegate dei componenti ad hoc, che però hanno costi abbastanza elevati se rapportati alle canaline rettilinee. Molti installatori, proprio allo scopo di contenere il più possibile i costi, tendono arealizzare queste giunzioni artigianalmente, con un conseguente impatto estetico negativo.
Scatole di derivazione, prese e puntio di comando non impatteranno il design in quanto perfettamente integrate nello stile della canalina scelta.
1.3 Posa a vista “vintage”
Per gli amanti dello stile vintage e per gli edifici rustici o di pregio storico, la soluzione migliore è quella di utilizzare cavi a treccia in seta, che a prima vista ricordano le case anni ’30 e ‘40. L’effetto è assicurato, speciese per gli interruttori e le prese si scelgono con cura elementi dall’aria retrò, in ceramica o in ottone.
2. Quanto costa un impianto elettrico a vista
A seconda del tipo di impianto a vistache si desidera realizzare e della sua complessità per un’abitazione da 90 mq si possono spendere dai 1000 ai 2500 euro per quelli di fattura più semplice e dai 2000 ai 4500 per quelli dal design più ricercato. Per un impianto sottotraccia delle medesime dimensioni il costo è decisamente maggiore, parte dai 4000 -4500 euro a salire.
3. Concludendo
Un impianto a vista, dunque, è sì una soluzione economica, ma sempre sicura e a norma, senza contare che visivamente può anche trasformarsi in un elemento distintivo e di pregio.